Alexander N.Byron

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  1. Alexander N. Byron
     
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    6yiEUHj hogwarts, serpeverde


    generalità
    Nome Alexander Niam

    cognome Bryon

    età 30

    luogo di nascita Newstead, Scozia

    stato di sangue Purosangue

    legami
    • vedovo di evan harris (nato babbano, png)

    capacità
    • vedere i thestral
    • brevetto di volo su scopa I
    • patentino di smaterializzazione

    DIMENSIONI 250x350
    punti statistica
    pensiero 10

    volontà 9

    agilità 7

    forza 8

    resistenza 8

    fisico
    occhi verdi, riflessi dorati
    capelli castani
    altezza 187 cm
    peso 72 kg
    CURRICULUM & CORPORAZIONE
    CORPORAZIONE indicibili
    sezione cosmica
    sezione veleni

    LAVORI

    - 24 anni: inizio carriera di Indicibile presso Ministero della Magia britannico
    - 22-24: master in "elisir mortali e antidoti"
    - 20-22: master in " occultismo, esoterismo e alchimia"
    - 18-20: assistente ricercatore nei ministeri messicano, islandese e britannico

    m.a.g.o.
    • trasfigurazione E
    • pozioni E
    • erbologia O
    • difesa contro le arti oscure E
    • astronomia O
    • antiche rune E
    • aritmanzia O
    • divinazione: E
    • incantesimi: E

    g.u.f.o.
    • trasfigurazione E
    • incantesimi E
    • pozioni O
    • erbologia O
    • difesa contro le arti oscure E
    • astronomia O
    • antiche rune E
    • cura delle creature magiche A
    • aritmanzia O
    • divinazione: O
    note incanti
    patronus civetta
    athene noctua noctua

    note cast
    -
    note off
    px 2.0

    ps 100

    crediti 170

    carica off amministratore

    personaggio
    allineamento neutrale puro

    bg La famiglia Byron è una di quelle famiglie purosangue puriste che vanta antichissime origini e che va fiera del proprio stato, al punto di non preoccuparsi di manifestare la propria presunta superiorità dinanzi a chiunque. Forse è proprio per questa voglia di ergersi sempre una spanna sopra agli altri, che nel tempo anche il mondo babbano li ha notati, soprattutto in Scozia: non sanno che sono maghi- è ovvio- ma li catalogano come persone strampalate e folli, così folli da essere entrati perfino nei libri di storia con nomignoli come “Jack il matto”, “Jack Maltempo” e “Signore Malvagio”. Non si sono mai mischiati davvero al mondo babbano né i babbani li hanno mai scoperti proprio per via della loro capacità di mimetizzarsi, eppure i Byron sono sempre stati convinti del fatto che bisognasse studiarli e analizzarli, per paura che un giorno potessero prendere il sopravvento. La cosa che a loro importa è lasciare un’ impronta ovunque, nel bene e nel male: che sia con poesie come fece George Gordon, che sia a causa di una vita licenziosa come quella di John, tutto ciò che conta è la possibilità di controllare tutto, con ogni mezzo. Sono furbi, malevoli e astuti e preferiscono sempre avvicinarsi ai loro nemici, ma mai sposarsi con loro: la purezza della razza sopra ogni cosa. Eppure, per questa mania di controllo, si sono sempre più immischiati nell’economia e , attualmente, molti di loro sono importanti broker finanziari. Nel maniero di famiglia a Newstead, nella contea di Nottingham, nasce trent’anni fa Alexander Niam. La madre Nora Turner, è un’obliviatrice rispettabile, di una famiglia che possiede tutto il denaro necessario per assicurarsi una posizione di rilievo; il padre, Alberic, è un noto spezzaincantesimi, sempre in giro per il mondo e immischiato anche nell’economia babbana, tra banche e azioni finanziarie: un tipo giacca e cravatta, distinto, dal volto un po’ arcigno e oscuro. I genitori di Alexander non trascorrono mai del tempo con lui, a causa della loro carriera: il piccolo vivrà con i nonni paterni nel maniero, ma sarà sempre piuttosto solitario e restio alle cene di famiglia o quelle in voga tra i purosangue, dove viene sempre esibito come il frutto di un accordo economico. Sviluppa da subito un forte senso critico e odia tutti i benpensanti moralisti come suo padre, così apparentemente attaccato ai valori e, in realtà, un traditore seriale, incapace di essere padre ma capace di essere padrone. E’ sagace e piuttosto ribelle, al punto che ama mettere in imbarazzo i suoi genitori nelle uscite pubbliche: non è stato raro che ad una presentazione rispondesse con una parolaccia appena appresa né che si chiudesse in un mutismo totale o, per ripicca dopo uno schiaffo, tirasse fuori parte dei segreti dei suoi genitori. Ci hanno provato a metterlo in punizione, anche in modo piuttosto violento, ma a causa della loro assenza non sono mai riusciti ad impartirgli una reale educazione e la sola educazione rigida ricevuta non era sufficiente per crescere un bambino indomito come Alexander nel modo in cui avrebbero voluto. Gli unici suoi interlocutori erano le stelle: ogni sera – non avendo nessuno con cui parlare- si rivolgeva a loro e le studiava, indagando sui misteri dell’universo, senza tuttavia afferrarli. Nei fatti molto concreto e piuttosto razionale, il ragazzino cercava nel cielo quella parte romantica della vita che non ha mai avuto e in cui non ha avuto possibilità di credere. Ci sono persone che devono inventare mondi diversi per scappare da quello volgare e pieno di formalità in cui vivono: forse è per questo che è stato felice di poter andare ad Hogwarts e di essere smistato, dopo una prima esitazione del Cappello Parlante che lo avrebbe voluto tra i Grifondoro, tra i Serpeverde. Non ha mai ricoperto ruoli di spicco per via della sua indole rivoluzionaria e poco incline alle regole, ma il suo genio e il suo carattere schivo da bello e maledetto lo hanno sempre distinto tra tutta la scolaresca, al punto da essere il più odiato ma anche il più corteggiato della scuola. Ama la trasfigurazione, difesa contro le arti oscure, antiche rune e astronomia e crede che i numeri siano un linguaggio universale a cui gli uomini si devono affidare e , anche senza studiare, riesce sempre ad eccellere per via delle sue costanti letture e per quel genio unito ad un forte spirito di osservazione. Viene messo in punizione molte volte, una delle quali per essere stato scoperto a masturbare a sedici anni un prefetto corvonero nel bagno e aver risposto ad un professore che “tutti hanno bisogno di una sega ogni tanto”. Comincia a credere nella bellezza universale ed è un vero e proprio esteta: per quanto abbia particolare propensione verso gli uomini, negli anni non ha disdegnato anche avventure con una o più donne . Conclude i Mago con ottimi voti e subito decide che non avrebbe mai rinunciato a guardare le stelle, malgrado sia così pragmatico: è per questo che diviene indicibile della sezione cosmica, cominciando però anche ad appassionarsi- nel corso degli studi- a pozioni e veleni, riscoprendosi particolarmente attratto dalla creazione di intrugli. Inutile dire che il suo stile è dissoluto: di giorno è un perfetto lavoratore, sempre vestito elegantemente, ma la notte sarebbe capace di girare mezzo nudo per strada, se solo lo si sfidasse. Frequenta i peggiori pub e spesso preferisce andare fuori città, in paesini sperduti dove non conosce nessuno, pur di avere l’illusione di ricominciare da zero. Dice quasi sempre quello che pensa, ma mai quello che prova e questo suo modo di fare lo rende a dir poco inavvicinabile: due anni fa, però, al di là di tutte le sue aspettative, si innamora di un ragazzo più piccolo. Si chiama Evan, ha 18 anni : il suo viso da angelo, il suo modo di fare innocente e la sua perseveranza, riescono a scalfire quella corazza al punto che è Alexander stesso a chiedergli di sposarlo. Lo fanno di nascosto e vanno a vivere nella periferia di Londra, passando le giornate come due sposini felici, tra sesso e tenerezze. Nessuno sa di loro, perché l’Indicibile ha sempre preferito tenere la sua vita lontana dalla sua famiglia e dal suo lavoro: girano delle voci sulla sua omosessualità presente, questo è ovvio, e suo padre e sua madre hanno sempre cercato di metterle a tacere per paura che qualcuno infanghi il nome della famiglia. Tutto si fa sempre per questa parvenza di perfezione che i Byron rappresentano ed è per questo che Alexander si stacca quasi totalmente dai suoi genitori, rispondendo solo ai biglietti di natale, prima di lanciarli nel camino tra una sigaretta e l’altra. Tutto cambia dal 5 novembre 2017: era a lavoro, quando riceve una chiamata urgente e si reca a Londra. Lì tre draghi solcano il cielo e mandano all’aria lo Statuto di Segretezza. Dentro di sé capisce che quello è un momento cruciale: si mette a lavoro, ma da allora tutto cambia, come se fosse iniziata una vera e propria caccia alle streghe. I maghi devono nascondersi e spostarsi, ma proprio durante uno dei traslochi da Londra , Evan viene riconosciuto per via della sua stravaganza e viene rapito. Fa solo in tempo a mandare un messaggio vocale ad Alexander, dopo averlo corrotto da due anni ad usare i telefonini, essendo egli un nato babbano. Nel messaggio, queste parole: “Non preoccuparti per me e non rimettere il tuo scudo. Sono felice grazie a te. Ti amo.”. Un messaggio spezzato da quel tono singhiozzante e interrotto dalla voce di un rapitore e da un rumore metallico simile a quello di un trapano: Evan viene torturato, seviziato, e tutto per scopi “scientifici”. I babbani mandano addirittura un video sul suo telefonino ed egli è costretto a fissare quei due minuti di tortura, fino a veder esalare l'ultimo respiro del marito. Inutile dire che quello scudo Alexander l’ha reso più robusto di prima: da allora, trasferitosi in una villa vicino al fiume a Enniskillen, in Irlanda del nord, senza per questo aver avuto il coraggio di vendere la sua casetta piena di ricordi, vive in solitudine pur continuando a frequentare gli stessi pub e dedicandosi ai piaceri della carne, nella vana illusione di scacciare un dolore sopito. Odia i babbani per quello che hanno fatto al suo amato, ma non fa di tutta l’erba un fascio, sapendo che anche tra i maghi ci sono bastardi capaci di tutto, come gli ha insegnato l’esempio di suo padre. Nella sua ottica, è tutta l’umanità ad essere corrotta. Due mesi fa, anche sua madre Nora perde la vita in una missione e Alexander assiste al suo funerale da lontano, appoggiato ad un tronco di un albero con le mani in tasca, schiacciando nervosamente con la scarpa le sigarette che finiscono, una dopo l’altra. Nessuna lacrima ha mai bagnato il suo viso in pubblico, ma una volta a casa si tuffa sempre tra i vestiti di Evan, per cercare conforto in quell’unico profumo che ha amato e che lo ha avvolto. Ed è in quel momento che chiude gli occhi, nella dolce e atroce speranza di dormire il più a lungo possibile, per non essere costretto- al risveglio- ad assumere quell’aria da stronzo professionale che ormai si è cucito addosso, facendo credere agli altri che abbia ben poca anima.

    note supplementari
    extra
    - suona il violino

    condizioni di salute
    -



    Edited by Ramona M. V. Sullivan - 26/6/2018, 12:09
     
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