[Quest] Mistero

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Classificazione M.D.M. XXX

    Group
    Administrator
    Posts
    3,505

    Status
    Offline

    master
    Questa sera è una strana sera ad Hogsmeade. Durante il pomeriggio, le temperature si sono abbassate, le nubi hanno cominciato a coprire il cielo e mentre la luce del giorno ha preso a svanire, un'insolita nebbia ha invaso le strade della cittadina. La gente per strada è poca, i commercianti sono parecchio infuriati, da Hogwarts gli studenti fissano il centro urbano immerso nel grigio e tutti hanno lo stesso timore: Dissennatori. Eppure non c'è nessun decreto ministeriale a confermare la presenza di tali creature a protezione del territorio e se fosse solo un passaggio momentaneo, i magizoologi sarebbero già in allerta per l'ondata di freddo misto a terrore in arrivo.
    Voi siete in strada. Magari dovete raggiungere un negozio o la vostra abitazione, forse siete appena scesi dal treno che vi porta indietro dal Ministero e il vostro turno è appena finito, potete essere anche usciti a buttare via l'immondizia o avete deciso che è ora di rientrare ad Hogwarts nonostante il brutto tempo. Probabilmente siete anche in punti diversi della cittadina, ma a tutti capita la stessa cosa.
    Un'ombra nera vi si avvicina, sentite il colpo che vi dà sulla spalla, l'urto vi fa arretrare di un passo e poi di nuovo la nebbia ad oscurare la vostra vista. Non sapete chi sia quell'ombra, ne tantomeno dove stiate andando e come tutti viaggiate a bacchetta bassa con un Lumos sparato verso i piedi. È particolarmente difficile orientarsi con questa nebbia, ma non farete mai in tempo a raggiungere la vostra meta, qualsiasi essa sia.
    La figura che vi si è avvicinata e si è scontrata con voi ha lasciato sui vostri indumenti o sulla vostra pelle una specie di spilla a forma di conchiglia, che improvvisamente si illumina di blu, lampeggia e potete fare qualsiasi cosa: non ve la potete scollare di dosso.
    Una mano invisibile vi acciuffa l'ombelico e venite strattonati altrove. La sensazione di nausea è forte, vi gira la testa e al buio non avete la più pallida idea di dove siate, ma avete due certezze: siete stati trascinati via da una Passaporta e siete improvvisamente tutti nello stesso luogo, quasi al buio.
    Siete in una trincea, attorno a voi ci sono dei martelli e dei cacciavite, un paio di barre di ferro maneggevoli e qualche asse di legno. Una luce bianca illumina una zona accanto a voi, mettendo in chiaro quegli attrezzi e la loro esatta ubicazione, ma vi dà qualche dettaglio in più, perché potete benissimo notare le pareti di pietra nera. L'inizio o la fine di quel corridoio stretto in cui vi trovate dove sono? Non si sa: i capi sono oscurati dall'ombra. Una cosa certa però è che sopra di voi c'è il cielo: è nero ed è attraversato da dei filamenti verdognoli, proprio quelli di un campo magnetico.
    Lo riconoscete subito, forse è il vostro terrore più grande, perché è chiaro che non potrete utilizzare la magia. L'unica speranza potrebbe essere la Passaporta che vi ha condotto lì, ma appena guardate giù verso la conchiglia, questa si sgretola fino a diventare cenere.
    Una brutta sorte vi attende questa sera, forse no. Sappiate soltanto che il vostro destino è già scritto e qualcuno vi sta venendo in contro per aiutarvi ad evadere da questa spiacevole situazione. La sentite la voce sommessa che lentamente si avvicina e il cigolare metallico di quelle che sono ruote?
    indicazioni
    Partecipanti: Eva, Mikael - gli altri non li vedo connessi, quindi mi scriveranno se vogliono partecipare. Turni liberi e nessun tic toc nell'orecchio, ma se siete bravi coi tempi vi do un premio <3
    Collegatevi qua per i dadi: #dradont_gdr | quest ramona

     
    .
  2. Mikael Soulbrandt
     
    .

    User deleted


    Il suo ritorno verso casa si può dire essersi trasformato in un momentaneo disastro, non si è fatto alcun problema a camminare, il problema dei Dissennatori non lo ha mai preoccupato e difatti quel tempo lo ha lasciato abbastanza differente, con la bacchetta estratta per evitare qualunque tipo di problema. Ma non appena la situazione pare essere fin troppo tranquilla, vi è un urto, gli occhi vengono spalancati come per istinto nel posare la sua attenzione verso il cappotto e vedere quella conchiglia, istintivamente la mano prova a toglierlo ma al primo tentativo andato male, rinuncia con il cominciare ad inginocchiarsi di poco, la bacchetta ha smesso di far luce, la ripone sul proprio fodero dell'avambraccio e tasta il terreno con attenzione, si muove come accucciato, a ricordare l'allenamento fornito se privi di bacchetta e contro le creature a vivere nel buio, contro i vampiri. Chiude gli occhi volevo affinare gli altri sensi ma un malore non pare aiutarlo, la nausea provata e quella mano ad afferrarlo fa in modo di rompere qualunque suo tentativo di trovarsi una via di fuga, non riuscendo a combatterla, decise di seguirlo così da rendere quel cammino più facile. Una passaporta. Silenzio. Buio. Gli occhi si sollevano e osservano quel cielo ad essere tinto di sfumature verdastre, quel campo magico che ne porta un sorriso divertito, non parla, immobile per non voler creare alcun tipo di rumore e lasciare che quella situazione possa essere risolta nell'ombra. Iridi ghiacciate si possano su quell'attrezzatura, lasciandosi sfuggire un sottile sussurro, un pensiero pronunciato ad alta voce.< Legno. Sbarre di ferro. Ferrovia.> collega quegli elementi elencandoli velocemente e con rapidità tenterebbe di prendersi un martello e un cacciavite, venendo messi ad altezza nella tasca interna del proprio cappotto. Si può notare oltre quel cappotto dalle diverse tasche come la sua figura, dal metro e ottantotto, abbia una camicia lievemente aperta per via del primo bottone in alto ad essere mancante e nella fenditura oltre il fisico allenato vi è una catenina con l'estremità una fede nuziale, le gambe invece sono coperte da un paio di jeans tenuti su da una cintura in cuoio scuro, ai piedi i suoi scarponi militari/da scalata in modo da potersi muovere in qualunque tipo di terreno senza alcuna difficoltà, come altre note vi è la fondina da avambraccio ben celata e la bacchetta magica decorata con l'impugnatura, rimovibile, in argento. I suoi passi indietreggiano appena, giusto, se dopo una valutazione veloce ma attenta, non vi fosse nulla d'intralcio per raggiungere la parete e avere le spalle al muro, pronto con il minimo visibile a cercare un possibile confronto, ma non pare con gli oggetti trovati in quel frangente, sempre se fosse riuscito a prenderli.

    Parametri;
    PENSIERO 10

    VOLONTÀ 9

    AGILITÀ 7

    FORZA 8

    RESISTENZA 8
    oggetti:

    - bacchetta decorata
    ebano, piume di fenice, 14 pollici, rigida, protezione in argento alla base dell'impugnatura, rimovibile senza danneggiare la bacchetta.

    - fodero vambrace
    inciso sulla zona dell'avambraccio vi è la scritta "Tu; Proteggi. Combatti. Vivi." - "Loro; Distruggere. Scappare. Morire."
     
    .
  3. Eva Cooper
     
    .

    User deleted


    PENSIERO 8
    VOLONTÀ 10
    AGILITÀ 8
    FORZA 8
    RESISTENZA 8

    Bacchetta + Divisa Auror + Fodero Cintura


    E' stata una giornata particolarmente stressante quella trascorsa dalla giovane Auror al Ministero della Magia, tanto che ancora non ha avuto il tempo di cambiarsi d'abito. E' anzi uscita dalla porta principale per dirigersi verso la solita metropolitana che ogni giorno raggiunge per poter raggiungere la sua abitazione. Indossa la tipica divisa da Auror color verde militare al di sotto del quale spicca una pelle di carnagione chiara, a tratti fin troppo. La divisa è composta da una giacca di taglio femminile e da un ampio eppur comodo gonnellone che ricade fino alle caviglie, lasciandole tuttavia una buona capacità di movimento. Invece del fodero vambrace la biondina porta all’altezza della vita una spessa cintura, alla quale è ben legato l’apposito fodero: in quest’ultimo si cela la sua bacchetta magica, legno di prugnolo con nucleo di piume di Fenice.
    Non è l'unica, lungo il tragitto, ad aver alzato gli occhi chiari verso il cielo di un colore strano e che apparentemente non promette nulla di buono. Non vuole pensare ai Dissennatori, chi lo vorrebbe d'altra parte? Tuttavia si mantiene attenta, bacchetta che viene estratta per illuminare quella foschia scarsamente sopportabile: non pare particolarmente preoccupata in realtà. Non si accorge nemmeno di quell'Ombra Nera in avvicinamento, questo fino a quando - a causa dell'urto - è costretta retrocedere di un paio di passi. Che cosa è stato? E' come se qualcosa l'avesse spintonata, colpendola proprio sulla spalla laddove la stoffa della divisa ricopre la sua pelle. Si guarda intorno, muovendo in circolo per un attimo e spostando la bacchetta illuminata dal Lumos per poter osservare meglio ma non riesce più a percepire nulla. Nulla, nemmeno quella spilla che le è stata appiccicata senza pietà al vestito: un secondo è quello che ci vuole a sentire quella sensazione di strappo tipica della Smaterializzazione che la trasporta via da lì, via dal posto che stava cercando di raggiungere.
    Fa giusto in tempo a stringere la bacchetta più forte prima di ritrovarsi in un luogo sconosciuto, quasi completamente al buio. Deve abituarsi a quell'oscurità per poter riuscire - dopo alcuni istanti - a notare qualcosa. Di sicuro, ciò che attrae maggiormente la sua attenzione, sono quei filamenti verdognoli che i le iridi azzurrine della mezza Veela intercettano non appena il suo sguardo si spinge verso l'alto. < Non va per niente bene > sibila a denti stretti muovendo un passo in avanti con la sua bacchetta ormai pressoché inutilizzabile. Non illumina più nulla, abbandonata a quell'abisso oscuro in cui ora l'Auror è costretta. Cerca di mantenere il controllo delle proprie emozioni vagando ora con lo sguardo attorno a sè per cercare qualche volto amico, voci di persone magari conosciute. Non è sola, non può essere sola: ci sono altre persone lì e rumori, rumori in avvicinamento che a primo acchito non riesce a comprendere.
    Tende le orecchie e rimane silente ad aspettare, ma pronta a scattare di fronte a qualsiasi evenienza: è stata addestrata a farlo e, se finalmente è giunto il momento di dimostrarlo, beh, che ben venga. Lei è lì ad aspettarlo.
     
    .
  4.  
    .
    Avatar

    Classificazione M.D.M. XXX

    Group
    Administrator
    Posts
    3,505

    Status
    Offline

    master
    No, Eva, non va per niente bene. È probabile che le vostre voci si riconoscano nel buio, è probabile che tu, Auror, riesca a vedere le mani di Mikael afferrare un martello e un cacciavite, prima di osservare la sua intera figura, perché la luce bianca si sposta su di voi e vi passa oltre. Molto simile ai fari che si usano nei carceri, capite che quella luce sta perlustrando una zona e voi siete in questa trincea semibuia. Il campo magnetico vi priva della magia, ma vi aiuta a rendere i contorni delle figure più visibili.
    Tuttavia non siete nel cantiere di una ferrovia. Proprio dov'erano prima gli attrezzi presi da Mikael c'è una targhetta dorata. La riconoscete, era ad ogni piano del Ministero della Magia e ce ne sono ancora, nonostante sia stato spostato.
    La targhetta ha inciso una freccia verso sinistra e la dicitura: Ufficio Misteri.
    Ecco, vi sarà chiaro che quella non è una ferrovia, ma la vecchia sede del Ministero per cui lavorate e che ora è un cantiere, a quanto pare. Un cantiere molto sorvegliato.

    La voce che state sentendo è bassa e non c'è modo, inizialmente, di capire da dove provenga. Potete guardare ovunque, ma ad un certo punto sarete costretti a fissare verso il basso e scoprire una strana figura per nulla pericolosa all'apparenza, ma decisamente strana.
    «Quanto ci mettono ad arrivare quei beoti?» domanda tra sé. «Fune, calmati, te l'ho già detto: è stas-... Sì, fammi finire! Ho capito che siamo rimasti rinchiusi per trent'anni, ma non... Non usare quel linguaggio da trivio con me!»
    Il rumore metallico si arresta e la scena che vi si para sotto gli occhi ha del comico, perché c'è un procione – è colui ad aver parlato fino ad ora – che strangola una specie di frusta metallica. Un colpo di tosse in lontananza li fa smettere di dibattere di colpo.
    «Visto? Non abbiamo tempo» di nuovo il procione, che ora si gira verso di voi, lasciando la corda all'interno di un carrellino da giardino imbrattato di calce – il rumore metallico erano le ruote di quest'ultimo. «OH! Ma siete qui!»
    Sì, ce l'ha con voi, poveri sventurati. Non fate in tempo a dire o a fare qualcosa che la fune salta addosso ad Eva, ma non per attaccarla.
    «Fai piano, fai pia-NO!» il procione è un po' isterico questa sera, ma lascia il suo carrellino per spostarsi lentamente verso il suo nuovo padrone, cioè Mikael.

    Eva, Fune si è innamorata di te. Questo oggetto è molto simile ad una frusta metallica colore dell'argento, fatta di squame di serpente. Ti si avviluppa in parte al polso e alla mano con cui reggeresti la bacchetta, mentre in cima ha una specie di zampa felina dello stesso materiale di questa corda che si allunga e si accorcia. La zampa ha anche degli artigli retrattili, ma una delle sue particolarità è il fatto che interagisce con te. Ti ho detto che si è innamorata e infatti sta disegnando cuori, librandosi nell'aria. «Si chiama Fune» ti dice il procione. La fantasia, ma la frusta annuisce a modo suo.

    «Tu... tu be' sei magro rispetto a...» il procione sbuffa e si rivolge a te Mikael. «Niente. Sei solo magro. Ma mangi?»
    Il procione, evidentemente, sì. E pure tanto, perché ha dei pezzetti di cibo sulla faccia, ma probabilmente non è la cosa che si nota di più di lui.
    Si regge su due zampe, ha un peculiare gilet viola aperto abbinato a dei mutandoni, un collare dorato con appesa una piccola sfera di cristallo con del fumo grigio al suo interno. Questa sfera viene custodita gelosamente dalle sue piccole grinfie e il suo sguardo è molto sospettoso mentre si avvicina all'Obliviatore.
    «Mh, io sono Procione» e fin qui, ci pareva pure chiaro.

    Di nuovo, lontano da dove siete voi, un rumore di qualcosa che viene calpestato vi fa drizzare le orecchie e anche il procione si allarma, allungandosi sulle zampine posteriori quasi fosse diventato improvvisamente un suricato.
    indicazioni
    Turni: Mikael ed Eva. Coi tempi continuate così <3 Per tutte le domande, io sono disponibilissima!

     
    .
  5. Mikael Soulbrandt
     
    .

    User deleted


    Lui pronto a combattere l'effettiva sorpresa di ritrovarsi, non nel luogo descritto, quanto più... in un luogo pericoloso, appartenente al passato, ciò che si trovano nel vecchio Ministero, si può notare come corruga la fronte abbastanza incupito per pochi attimi. Spalle al muro. Non è da solo e difatti si rivolge verso la ragazza la quale riconosce immediatamente, rivolgendo un. < Eva.> la vuole richiamare si può notare come sia serio in quel frangente ma dopo qualche istante quando la voce compare rimane silenzioso e quei discorsi ne portano il sopracciglio destro a sollevarsi, attimo di stupore per un attimo in cui quelle conversazioni lo confondono fino a quando non giungono due figure... una fune... e un procione. Quest'ultimo il parlante dei due e pochi attimi in quella scena dove la fune salta addosso ad Eva si può notare come si muova in un passo avanti, abbassando lo sguardo quel suo studiare la scena e l'assenza di bacchetta non aiuta. < Serpe... una fune.> stava per pronunciarsi, stava ignorando palesemente quelle chiacchiere dopo aver visto chiunque le avesse portate a termine ma quando quest'ultimo si rivolge in sua direzione, lo guarda per un attimo fisso. Si guarda intorno, aspira con il naso e subito dopo sbuffa via tutta l'aria per un sussurrato. < Rispetto al tuo precedente padrone.> diretto in quel chiedere piuttosto retorico, ma si pronuncia con l'ascoltare quel rumore metallico che pare attirare l'attenzione delle due... stranezze, si rivolge verso il procione e prosegue con un.< Siete qui da trent'anni. Dov'è l'uscita.> quelle non sono domande più richieste a cui vuole immediatamente una indicazione, portandosi con la mancina a tenderla verso di lui. < Gambe corte. Se vuoi salire in braccio e tu mi guidi.> consiglia al procione dandogli il giusto tempo per reagire o scappare, pronto per seguire quella creatura, senza farsi domande... come se fosse tutto normale, anche se dal suo volto, vi è perenne il sopracciglio sollevato ma non pare per nulla sorpreso.

    Parametri;
    PENSIERO 10

    VOLONTÀ 9

    AGILITÀ 7

    FORZA 8

    RESISTENZA 8
    oggetti:

    - bacchetta decorata
    ebano, piume di fenice, 14 pollici, rigida, protezione in argento alla base dell'impugnatura, rimovibile senza danneggiare la bacchetta.

    - fodero vambrace
    inciso sulla zona dell'avambraccio vi è la scritta "Tu; Proteggi. Combatti. Vivi." - "Loro; Distruggere. Scappare. Morire."
     
    .
  6. Eva Cooper
     
    .

    User deleted


    PENSIERO 8
    VOLONTÀ 10
    AGILITÀ 8
    FORZA 8
    RESISTENZA 8

    Bacchetta + Divisa Auror + Fodero Cintura


    Voci, più di una nell'oscurità, alcune ancora lontane e una che invece ha già percepito. Si muove verso quest'ultima, quella che di lì a poco scopre appartenere a Mikael il quale viene illuminato da fari accecanti, tanto da costringerla a socchiudere gli occhi per alcuni istanti. Ma non c'è dubbio, è proprio lui, l'Obliviatore incontrato qualche giorno fa in Metropolitana. Gli si avvicina quando lui chiama il suo nome, ma il suo sguardo si sposta quasi automaticamente ad osservare lo spazio ora maggiormente illuminato da quel faro che si muove di continuo.
    < Soulbrandt > uno sbuffo accompagnato da un sorrisetto divertito: perchè sì, nonostante la situazione, nonostante ciò che potrebbe succedere - ed è certo che nella mente della mezza Veela non sia niente di buono - lei è in grado di trovare sempre un momento per scherzare < Cos'è, mi stai pedinando? Se desideravi un appuntamento con così tanto fervore potevi chiedere > una scrollatina di spalle seguita da una espressione decisamente più seria quando lo sguardo della bionda intercetta la targhetta illuminata dal fascio di luce. Come diamine possono essere finiti in quel posto? Chi vorrebbe un Obliviatore e un Auror del Ministero lì in quel preciso momento, laddove sorgeva la vecchia sede del loro attuale posto di lavoro?
    Mentre il suo cervellino riflette su questi quesiti, un'altra voce diviene man mano più percepibile. Lascia perdere dunque qualsiasi interesse nei confronti dell'Obliviatore e di ciò che anche lui sta osservando, focalizzandosi invece su quel...procione. < Un procione? > domanda sbattendo le palpebre - e con esse le lunghe ciglia - un paio di volte: deve essere un sogno. Insomma, non è una Magizoologa, ma quello è un animale piuttosto comune se non fosse per il fatto che sta parlando. E anche piuttosto bene a ben guardare. Per poter meglio osservarlo, l'Auror ha dovuto abbassare il capo vista la differenza di altezza: dopo quel quesito retorico la donna rimane tuttavia in silenzio, a lungo, come a volersi sincerare che sia reale ciò che sta osservando. Pur essendo in un mondo dominato dalla magia non è affatto normale trovarsi di fronte ad un animale parlante: Cherry, il suo gatto norvegese, per esempio non ha mai proferito verbo ne è più che convinta. Fa giusto in tempo a riporre la bacchetta - ormai inutile - nell'apposito fodero prima che possa accadere l'impensabile. Sta per socchiudere le labbra per dire qualcosa, quando la fune le salta letteralmente addosso senza che lei possa far nulla per evitarlo. Di fronte ai suoi occhi increduli quest'ultima si attorciglia intorno al polso, mostrando le sue fattezze alquanto particolari. Si ritrova a reggerla come una sorta di frusta, donando uno sguardo piuttosto perplesso di fronte a quei cuoricini che si manifestano nell'aria a poca distanza dalla sua fantasiosa creatrice. < Piacere...Fune > e sorride anche, pare proprio convincersi che quello non sia altro che uno strano sogno in cui ha riunito un po' di elementi decisamente particolari.
    Non aggiunge altro però, lasciando che sia Mikael ad interagire con il Procione in questione. A suo parere però l'Obliviatore ha dimenticato una domanda essenziale. < Di grazia, potreste spiegarci che cosa sta succedendo? > sta parlando con un Procione, ebbene sì.
     
    .
  7.  
    .
    Avatar

    Classificazione M.D.M. XXX

    Group
    Administrator
    Posts
    3,505

    Status
    Offline

    master
    «Io prima non avevo un padrone» puntualizza Procione, alzando le spallucce. «Avevo un creatore».
    Ti sta dicendo molto, Mikael, perché forse non è un caso il fatto che si aggiri proprio lì e con un carrellino. Forse si è perso pure degli amici durante questi trent'anni o molto più probabile negli ultimi mesi.
    «L'uscita è qui».
    Procione è molto enigmatico, non ti dà una soddisfazione e si allunga pure per essere preso in braccio, così da montare sulle tue spalle. Nel frattempo, Fune sta energicamente stringendo la mano di Eva come a presentarsi, esaltata di fare la sua conoscenza.
    «Sì, posso spiegartelo» risponde Procione ad Eva. «Ma non mi va».

    Le vostre nuove conoscenze non sono niente rispetto a quello che potrebbe capitarvi da qui a breve, perciò questa non è la parte più stravagante della serata. Avete intuito che il problema non sono Fune e Procione, forse loro sono la distrazione che non ci voleva … o forse no.
    Sta di fatto che ancora non potete sapere qual è il loro compito stasera come non conoscete la vostra sorte, tranne uno di voi: Procione, infatti, sa tutto ciò che accadrà. Sapeva di trovarvi qui, sapeva che sareste stati voi due e sapeva anche che vi sareste fronteggiati con qualcuno, ma è così perso nei suoi pensieri – o è solo un brutto cattivone – che non vi avverte del pericolo imminente, se non quando ce lo avete davanti agli occhi.

    Dal buio compaiono due figure: sono due uomini alti come Mikael, molto muscolosi e che hanno una specie di divisa. Hanno l'aspetto di vigilanti per la mole e per la polo e i pantaloni blu notte abbinati tra loro, ma anche per la cintura nera che entrambi indossano alla quale è agganciata una pistola taser. Se aggiungiamo altri dettagli, hanno anche una specie di spilletta ed entrambi sono privi di barba e sono biondissimi, pure piuttosto simili da sembrare fratelli.
    Vi vedono e poi il loro sguardo finisce su Eva, attirati dalla sua divisa. In breve fanno la vostra identikit: siete maghi e loro vi hanno riconosciuto proprio grazie alle vesti dell'Auror.
    «Devono essere quelli di Conchiglia, Kit» fa uno all'altro, prima che vi raggiungano con energiche falcate e si lancino verso di voi.
    «Lei è mia, Stan» replica l'altro con un ghigno sardonico.

    Eva, Kit ti si avventa contro: è molto più alto di te e sta caricando un pugno in direzione del tuo stomaco. Stan, invece, si è scagliato su Mikael e sta tentando di afferrarlo al collo con una presa energica.

    «Ah sì, sono arrivati pure gli Spazzini» annuncia il Procione. Alla buon'ora.
    indicazioni
    Turni: Mikael ed Eva. Tempi come prima <3

    Statistiche Kit e Stan: forza, resistenza, agilità 8

    Al sito dei dadi (non aggiornate la pagina, ricaricate sempre dal pulsante), lancio per le azioni dei png. Se voi volete schivare, lanciate voi!
    Le CD da superare sono i risultati dei dadi dei png.

     
    .
  8.  
    .
    Avatar

    Classificazione M.D.M. XXX

    Group
    Administrator
    Posts
    3,505

    Status
    Offline

    danni


    Mikael: 23 vs 15 / Resistenza: 10 / pf: 30 / no malus
    Stan stringe il tuo collo con le mani e ti soffoca parzialmente. Procione lo morde per liberarti, ma quello lascia solo con una mano, mentre con l'altra continua a toglierti il fiato. Sul tuo collo appaiono una serie di lividi scuri e per due minuti buoni annaspi, cercando di mettere a fuoco le figure. Tossicchi fino alla fine della quest. Al momento puoi contrattaccare.

    Eva: 27 vs 19 / Resistenza: 12 / pf: 16 / no malus
    Kit riesce a dare il pugno ad Eva: il colpo è forte, ma non cadi all'indietro. Sul tuo addome compariranno una serie di brutti lividi nel punto in cui incassi l'attacco e una serie di capillari cominceranno a scoppiare a ripetizione su tutta la fascia della pancia. Anche tu puoi attaccare.
     
    .
  9. Mikael Soulbrandt
     
    .

    User deleted


    Osserva l'altra si può notare come con la situazione sia già particolarmente capace di muoversi in un sopracciglio sollevato ma dopo qualche attimo, si riconcilia con l'Auror conosciuta tempo fa e guardarla attentamente per quando conclude quella battuta, si può notare come la scruti da cima in fondo per qualche secondo.< Buono a sapersi.> proprio in quell'occasione può effettivamente godersi quella battuta mentre sta studiando quella situazione. L'arrivo del procione unito alla fune andrebbe a procedere con un acchiappare del primo animale, ascoltando quelle informazioni e procede.< Creatore. Creatore.> andrebbe a rimanere piuttosto silenzioso per qualche istante e proprio in quei frangenti va a rimanere silenzioso per quegli attimi e va a rispondere lei per il procione.< Campo Antimagia. Vecchio Ministero. Siamo tra i babbani.> quell'unica parola viene caricata da una nota di schifo ma si può notare come sia diretto solo ad una fazione precisa, quelli che stanno compiendo quella azione. Giungono i due uomini e li osserva schiocca la lingua contro il palato nel sentirli parlare, annuendo in quell'attimo dove va a sussurrare un.< Uhm.> fa un passo indietro per tentare di togliere la mano ma qualcosa gli impedisce il corretto movimento, sopratutto quel cappotto non fatto per essere adatto a quei combattimenti di mischia, la presa alla gola lo va a rallentare e perdere i sensi per un singolo istante, sbatte le palpebre e annaspa. Il dolore si fa acuto e tenta con la mancina di portarsi sulla mano dell'uomo, sussurrando un. < Per favore.> quella supplica strozzata potrebbe sembrare reale, ma non lo è, il dolore è parzialmente essere l'unico campanello che attiva ciò che da cacciatore ha imparato, l'essere preda. Stringe quella mano ma non per pietà, per tentare di rallentarlo, rallentarlo in quel secondo movimento che farebbe, la mandritta si allunga verso l'interno del cappotto, cercherebbe di prendere quel cacciavite in una delle tasche messe, la più vicina per una facile estrazione, visto il luogo sconosciuto in cui si è trovato e va con un tentativo, a muovere veloce quella mano, l'impugnatura è portata con il pollice sull'estremità dell'arma improvvisata, così da salire e in un colpo rapido, puntando con una velocità ad andare verso il basso nel tentativo di mirare all'occhio, se fosse riuscito, si potrebbe notare un ghigno sottile alla sua mira, mentre la foga nell'ampliare quell'affondo di pugnale verso il basso, nel caso di successo, non vuole lasciare che chi lo ha ferito viva in quella situazione.

    Parametri;
    PENSIERO 10

    VOLONTÀ 9

    AGILITÀ 7

    FORZA 8

    RESISTENZA 8
    oggetti:

    - bacchetta decorata
    ebano, piume di fenice, 14 pollici, rigida, protezione in argento alla base dell'impugnatura, rimovibile senza danneggiare la bacchetta.

    - fodero vambrace
    inciso sulla zona dell'avambraccio vi è la scritta "Tu; Proteggi. Combatti. Vivi." - "Loro; Distruggere. Scappare. Morire."
     
    .
  10. Eva Cooper
     
    .

    User deleted


    PENSIERO 8
    VOLONTÀ 10
    AGILITÀ 8
    FORZA 8
    RESISTENZA 8

    Bacchetta + Divisa Auror + Fodero Cintura


    Quei momenti si susseguono tutti molto velocemente: Procione parla davvero troppo poco e Fune invece sembra essere al settimo cielo ben avvolta attorno al polso della mezza Veela. Non le va per niente a genio quel nanerottolo, parlante o meno che sia, perchè avrebbe potuto rivelarsi un tantino più utile. Il pericolo imminente viene percepito solo quando quest'ultimo è davvero troppo imminente: sono due uomini quelli che compaiono di fronte ai loro occhi, entrambi caratterizzati da vestiti di un colore blu notte, ma è il taser alla cintura ad attrarre la sua attenzione. Muove un passo indietro, sentendosi completamente indifesa senza la sua bacchetta, attualmente inutile all'interno del suo fodero. Stringe - in un gesto del tutto automatico - con un po' di forza fune, forse speranzosa che in qualche modo possa rivelarsi utile al suo scopo, ovvero alla difesa o, alternativamente, al contrattacco. Lancia un'occhiata a Mikael come a volersi sincerare che lui sia ancora lì, salvo poi riportare l'attenzione su quei loschi figuri. Si scambiano poche parole prima di partire all'attacco: è Kit a decidere di virare verso la bionda Auror, preparando il pugno in avanti nel tentativo di colpirla all'altezza dello stomaco. Prova la donna a spostarsi lateralmente, ma è del tutto inutile: le sue gambe si muovono troppo tardi, probabilmente perchè non si aspettava un attacco così repentino. Accoglie quel pugno in piena pancia e il fiato le si smorza in gola: è doloroso ma riesce, nonostante tutto, a mantenersi in equilibrio. Non cade, non si smuove da quella posizione se non per piegarsi leggermente su di sè al fine di sopportare meglio quel dolore. Vorrebbe mandare al diavolo quel biondino maledetto, ma nemmeno riesce a parlare in quel preciso momento. Decide, a quel punto, di reagire in qualche modo, l'unico che le passa per l'anticamera del cervello considerato il fatto che è priva di armi alternative. Con lei c'è Frusta, la quale sembrerebbe averla presa in simpatia oltre che interagire con la stessa Auror. Può controllarla forse? Tenta di riassumere una posizione maggiormente dritta, puntando lo sguardo infuriato e anche decisamente dolorante verso il suo interlocutore: alza la mano con Fune verso il suo volto per tentare di colpire la pelle dell'uomo - l'occhio e tutto ciò che vi trovi appresso al suo lato destro - con gli artigli retrattili che si spera possano comparire in quell'esatto momento. < Aiutami > proferisce in un sussurro di preghiera verso Fune mentre tenta di colpirlo, appoggiando per bene la gamba sinistra a terra per darsi lo slancio necessario al fine di immettere maggiore forza in quel gesto diretto verso il volto altrui. Vuole fargli male, questo è poco ma sicuro.

    [Fune-artigli vs guancia destra Kit]
     
    .
  11.  
    .
    Avatar

    Classificazione M.D.M. XXX

    Group
    Administrator
    Posts
    3,505

    Status
    Offline

    master
    Kit è un maiale, Eva. Mentre ti dà quel pugno ti fissa anche con uno sguardo languido.
    «Guarda come le prende, la bambolina» dice, iniziando a prepararsi per quello che segue, quando Eva si prepara a sferrare il colpo con la sua nuova frusta metallica.
    Fune reagisce bene alla sua richiesta di aiuto ed è anche molto contenta di farlo, perché non sopporta che quel brutto energumeno se la prenda con la sua nuova padrona ed è forse la troppa energia di entrambe a farle fallire. Il colpo parte feroce verso la faccia di Kit, ma non è precisissimo e quello ha tutto il tempo di scansarsi con quel ghigno che brilla nell'ombra. L'unico problema è quando Fune torna indietro, sguainando gli artigli, perché strappa un pezzo di orecchio a Kit e l'omone viene atterrato per il dolore e il sangue.
    «BRUTTA TROIA!» grida in direzione dell'Auror. Eva, puoi notare il pezzo mancante di quel padiglione auricolare a terra e tanto sangue che impregna la mano di Kit, quella che ha portato sul fulcro del dolore.

    Stan è violento esattamente come il fratello: si scaglia sul collo di Mikael senza problemi e anche lui sembra trarre una certa soddisfazione da questo scontro fisico. Il come ti guarda ti rimarrà per sempre nella testa, forse è l'unica cosa che riesci a scorgere nella fatica del non poter respirare come vuoi, ma sei ancora lucido per scagliarti contro di lui con le uniche armi che hai a disposizione.
    Il cacciavite viene stretto tra le tue dita e con la freddezza che potresti avere solo in un momento del genere, questo lo conficchi nel viso del tuo avversario, che non ha tempo di girarsi altrove o di prevedere l'attacco, tanto è preso dallo strangolarti e da tenere lontano Procione. L'arnese si insinua nell'occhio e poi lo spingi in profondità.
    Stan lascia la presa, tu puoi respirare, ma il tuo avversario smette di farlo dopo un grido di dolore.
    «Stan? STAN?» è suo fratello che si dispera e poi ti fissa, Mikael. «STAN!»
    Il corpo di Stan cade all'indietro in quel momento preso da spasmi. Poi più niente.
    «Lo... Lo hai ucciso... ASSASSINI!»

    «FUNE! NON DOVEVI AIUTARLA IN QUEL MODO!» gracchia Procione contro la frusta avviluppata attorno al polso di Eva. «Cioè sì, hai fatto tutto nella norma, però dovesti aiutarli in un altro modo, lo sai».
    È qui che Fune mostra cosa sa fare, perché non ha questo nome a caso: lei serve alla fuga e si lancia verso Mikael e Procione, facendo stringere Eva a loro.
    Stretti come due amanti, uniti da Fune e con gli artigli di Procione a puntarvi la cucuzza, vedete Kit venirvi addosso poco prima di sentire un sonoro crack! e scomparire dalla vista dello Spazzino. Sentite la fastidiosa sensazione della smaterializzazione e quando riaprite gli occhi siete nell'Atrium del Ministero della Magia, quello ad Hogsmeade, proprio di fronte alla fontana dorata.
    Mikael, tu grondi di sangue, perché nel conficcare quel cacciavite rimasto appeso all'occhio del tuo avversario, è partito uno schizzo vermiglio che ti ha inzuppato il viso e la camicia sbottonata. Eva, il tuo addome fa ancora male, ma almeno stasera hai guadagnato un'amica fedele e Fune torna a stringersi soltanto attorno al tuo polso.

    «Oh ma che schifo» brontola Procione, anche lui pieno di sangue. «Mi si rovina tutto il completino così! Va beh, vado a farmi un bagno».
    E proferendo queste parole, stringendo gelosamente la sua palla di cristallo, andrà a tuffarsi nella fontana.
    indicazioni
    Quest finita. Potete scrivere un'azione di chiusura, anche domani se non ve la sentite adesso <3
    Per tutte le conseguenze, domani metto il resoconto <333

     
    .
  12. Mikael Soulbrandt
     
    .

    User deleted


    Il problema dell'essere un Soulbrandt è come il suo addestramento porta a spegnere vite di ogni genere se necessario, quel momento vissuto nel mancare un respiro, respiro a mancare anche quando il colpo viene mandato a segno, scuote il capo non appena sente la vita fluire via da quella mano che stringe la sua gola, una ferita difficile da sistemare, saliva che viene raccolta e sputa, non sul cadavere, lontano ma si incammina con una certezza a voler aiutare Eva, quando il fratello ne piange la morte va a procedere in un sussurrato.< Confermo.> dice a quelle parole riguardo lo stato vitale di quella persona, al momento il sangue lento si comincia ad asciugare sul proprio volto, diventando viscido per quel frangente e insieme al petto, coinvolge anche il procione in quel fiotto di sangue. Sangue che risulta come una doccia tonificante nel suo riprendere quel respiro, tosse che esce e quel cacciavite viene lasciato sull'occhio di quell'uomo, fune lo lega intorno e andrebbe a stringersi alla ragazza, silenzioso per quel frangente, quando escono via e scompaiono per ritornare al loro mondo. Si può notare come vada a togliersi la catenina intorno al collo per pulirlo con attenzione con un fazzoletto dentro il cappotto e metterlo dentro una delle tasche per sussurrare. < Mi spiace.> sussurra come in direzione di quell'anello e lasciar per cogliere la sua attenzione verso il procione per poi verso Eva. < Ho perso tempo. Non sono abituato ad una vera lotta fisica da... due anni. Segnaliamo immediatamente la cosa. Dobbiamo far sapere al Ministero... che ci sono delle porte all'interno del territorio, vecchie... Avvisiamo subito. Se non sei scossa. Se lo sei... accompagno a casa. Manderemo un gufo da lì.> conclude con quella decisione su come comportarsi e andrebbe con il porgere la sua attenzione con l'acchiappare il procione mettendoselo sulla spalla, muovendosi molto lentamente in avanti per chiudere con un.< Scegli tu.> le dona la scelta proprio perché in quel momento è impegnato a pulire il proprio sangue sul volto e quel petto con i fazzoletti, prove da raccogliere, per capire chi nella società babbana lo ha attaccato. (exit)

    Parametri;
    PENSIERO 10

    VOLONTÀ 9

    AGILITÀ 7

    FORZA 8

    RESISTENZA 8
    oggetti:

    - bacchetta decorata
    ebano, piume di fenice, 14 pollici, rigida, protezione in argento alla base dell'impugnatura, rimovibile senza danneggiare la bacchetta.

    - fodero vambrace
    inciso sulla zona dell'avambraccio vi è la scritta "Tu; Proteggi. Combatti. Vivi." - "Loro; Distruggere. Scappare. Morire."
     
    .
  13. Eva Cooper
     
    .

    User deleted


    Lo sguardo languido di Kit viene accolto da un'espressione piuttosto schifata che si presenta senza alcun istinto di autoconservazione sul volto della bella donzella. Per una volta avrebbe potuto essere un tantino suadente, magari avrebbe potuto distrarlo, ma quel pugno che aveva ricevuto in pancia qualche istante prima non le avrebbe certo permesso una tale concentrazione. < I maiali non dovrebbero parlare > lo rimbecca con tanto di espressione arci arrabbiata, di chi vorrebbe far implodere il suo interlocutore con un incantesimo ben piazzato. Peccato che la sua bacchetta sia inutilizzabile: d'altra parte Fune pare reagire bene alla sua mano e, nonostante il colpo iniziale sia fallito, per un colpo di fortuna in qualche modo riesce a raggiungere - a ritroso - l'orecchio del biondo staccandone di netto un pezzo, il quale finisce a terra con l'annesso energumeno. Al suo imprecare la biondina decide che è giunto il momento di arretrare: lancia un'occhiata preoccupata anche a Mikael del quale non si è certo dimenticata e, anzi, è diretta proprio verso di lui - non proprio in formissima visto il dolore ancora ridondante alla sua pancia - per cercare di dargli man forte con Fune. Tuttavia non fa in tempo a muovere i primi passi che il suo accompagnatore pare essere più preciso di un cecchino: conficca il cacciavite nel volto dell'altro Spazzino riuscendo in questo modo a liberarsi dalla sua presa e della sua presenza. La voce di Procione rimbomba nell'aria e, pochi istanti dopo, si ritrova praticamente attaccata all'Obliviatore, corpo contro corpo tanto da dover spostare il volto per evitare di impattare con quello dell'uomo. E subito quel crack, suono che in quel momento rappresenta ciò che di più melodioso le orecchie della mezza Veela abbiano mai ascoltato.
    Ricompare insieme a Mikael con Fune che finalmente decide di ritornare al suo posto permettendo così alla donna di distanziarsi il minimo indispensabile dall'Obliviatore e dal Procione - perchè c'è anche lui ovviamente, avvinghiato sulle loro teste. < Soulbrandt, stai bene vero? > il "voi" che utilizzava con lui ha perso ogni minimo significato in quei momenti. E pare anche preoccupata, forse per quel sangue che gli scivola ancora addosso: allunga addirittura una mano per cercare di tastargli le spalle e parte del petto, come convinta che da qualche parte debba per forza esserci una ferita. In fondo si è persa gran parte della scena, non ha idea delle condizioni del collega e, di per sé, la Cooper è una che si prodiga sempre e comunque per gli altri, a prescindere da tutto. Ascolta quindi le sue parole alle quali scuote infine la testa < No, preferisco fare rapporto anche io > e comincerà dunque a seguirlo senza aggiungere altro, sguardo rivolto ora a Fune e un'unica domanda: si staccherà prima o poi o dovrà dormirci insieme? Sarebbe un tantino eccessivo... <end>
     
    .
12 replies since 11/6/2018, 20:38   229 views
  Share  
.
Top