[aula sotterranei] Falso come le banconote di galeoni

Sophie + Aryan

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  1. Sophia.Torres
     
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    Il ragazzo che le si presenta davanti e molto più alto di lei: la carnagione olivastra e i capelli neri potevano farle intuire che non era originario di Londra ma d'altronde nemmeno lei lo era, quindi, perchè focalizzarsi su tale informazione? La sua mano - molto più grande di quelle della Torres- andò ad avvolgere la propria, in un gesto tanto formale quanto, purtroppo distaccato. < Non sei di molte parole eh?> si lasciò sfuggire quel sussurro sperando -goffamente- che non giungesse alle orecchie altrui mentre lo osservava cercare qualcosa che, a quanto pare, non trovò. Rispose di rimando a quel sorriso, annuendo con fare convinto. <vamos!> prese la bacchetta, impugnandola con la mano destra fermandosi accigliata per quello strano nomignolo affibiatole. Ridacchia, infondo le piace e se invece Aryan voleva offenderlo beh, lei non c'era arrivata. < Me gusta mucho Pan di Zucchero!> disse prima di impugnare meglio la bacchetta. Era riuscita a seguire le lezioni del docente, rimanendo affascinata dal suo modo di spiegare gli argomenti. Gli appunti lì aveva lasciati in camera ma questo non l'avrebbe fermata: sapeva tutto a memoria. <la combinazione degli elementi è possibile solo se prima si riesce a richiamarli uno alla volta. Bisogna poi formare con la bacchetta il simbolo dell'elemento scelto e poi pronunciarne il nome. >
    Dal canto suo, lei aveva già in mente quali elementi rappresentare nella sua testa.
    Iniziò prima dall'aria. Era l'elemento che più le dava la sensazione di libertà. Immaginò di essere un'aquila che volava oltre le nuvole, riuscendo quasi a sentire il vento giocare con i suoi capelli, accarezzarle la pelle leggermente olivastra. Sorrise mentre teneva gli occhi chiusi. L'aria poteva avere però anche un potere distruttivo. Non era da sottovaluttare, mai. Tifoni, uragani, trombe d'aria... Concentrandosi fino a non sentire altro che il battito del proprio cuore, agitò la bacchetta fino a riproporre gli stessi movimenti che aveva visto fare dal professore. <aria!> come fosse in una fiaba, il corpo esile della mora venne avvolto da tanti fasci semitrasparenti, tanti nastri elementali che sembravano danzare attorno a lei, sfiorandola.
    < Ce l'ho fatta!> esclamò osservando il suo compagno, chissà se era soddisfatto quanto lei.
     
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13 replies since 14/6/2018, 21:10   188 views
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