[Metropolitana>Hogsmeade] Gli occhi del Cacciatore

Mikael + Eve

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  1. Mikael Soulbrandt
     
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    Lascia che ella parli per quei pochi istanti dove ogni parola viene ascoltata con il solito interesse e difatti andrebbe a rispondere nell'immediato con un.< Lo intuivo. Era una presa in giro innocente. Infatti, le mie parole erano discordanti, sapere non ti fa cambiare nulla a meno che non ti arrendi e fai accadere il peggio.> conclude ma non taglia di quella discussione, lasciando con un provar della mano mancina a sollevarsi con un per pochissimi istanti e continuare con un.< Io ho avuto il medesimo problema sugli studi. Materia dove prendevo il massimo dei voti ma le lodi nel sapere di aver un futuro in molti campi mi portavano a chiedermi se dovessi dare il meglio di me per ogni frangente.> fa una pausa e in quel discorso enigmatico, poiché le parole cambiano, le note sono più profonde verso la fine ma meramente leggere all'inizio, neanche fosse un inganno o uno svariare per quei momenti dove effettivamente aggiunge la sua conclusione.< Ma ero destinato a farlo, per dimostrare di non avere bisogno di aiuti.> quella parola legata al "destino" si può notare venga utilizzata con meno leggerezza delle parole espresse in precedenza e lì utilizza quello schema di scandire approfonditamente quella parola a renderla importante. Avrà annuito ad ogni parola della donna in precedenza e ora permane stoico nel poggiar le dita dell'indice e medio a poggiarsi sulla guancia, con il gomito sulla parete di quell'ascensore, a reggerne il capo piegato sulla destra mentre scruta di quella donna e così lasciare che le labbra si schiudono per pochi frangenti, per andare a concludere con un.< Quello sguardo. Io credo nelle potenzialità. Signorina Le Querrec. E se ci siamo incontrati, qualcosa vorrà dire.> allargando la mano libera in un cenno a voler condurre quel pensiero alle forze dell'Universo che hanno voluto di quell'incontro, soprattutto nell'incontrarsi, in qualche modo una possibile collaborazione futura. Tutto questo solo perché la sua curiosità è stata allarmata per un piccolo istante o se quelle parole della donna lo abbiano convinto a poterla realmente contare come una pedina di valore in quella grande guerra con i babbani, ma non una sua pedina, quanto di una società magica in procinto di una continua crescita e difatti va a schiudere le labbra quando ella nomina i due aggettivi "maledetti" e schiocca la lingua contro il palato, mostrando l'arcata superiore della dentatura e scorrendo la lingua sulla fila di denti in alto tramite la punta aggiungendo con un.< Grazie.> ma quell'occhiolino che viene rivolto si nota essere una punta di divertimento a quella che può risultare una provocazione nei confornti della ragazza e difatti anch'ella utilizza quel tipo di ironia e sarcasmo ne fa fuoriuscire di poco una risata, lasciandola che questa venga trattenuta da un mordere del labbro inferiore tramite canino destro a trattenere il tutto e continuare.< Dovrei andare in un locale babbano, in Irlanda un giorno di questi, per addestrarmi nelle risse da pub, vuoi seguirmi ?> quella proposta ironicamente seria, neanche consigliasse anche all'altra di allenarsi per il futuro e lasciando che la lingua schiocchi contro il palato una seconda volta, percorrono di quell'Atrium, il suo sguardo vaga per quei colleghi e vi è solo un cenno di saluto per ognuno, dopo dieci anni a lavorare in quei luoghi è abbastanza conosciuta come persona e anche il modo in cui opera da renderlo autoritario anche nelle movenze, in quella camminata che trasparre voler andare in guerra in quel mometno, così come lo sguardo, qualcosa che può incutere timore se per sbaglio vi si trova ad essere un suo bersaglio. Bersaglio che al momento pare essere Eve, solo per quel piccolo dettaglio caratterale notato nell'altra, i due si siedono ai posti descritti più volti e la ragazza osserva il foro di proiettile, la osserva studiare il proprio torace senza alcun problema di quel segno di battaglia e quando ella pone di quelle domande veloci, non è da meno nel rispondere.< I Soulbrandt cacciano. Io attuo una caccia differente dalla loro.> sintetizza il ruolo della sua famiglia che per chi cercasse tra la storia troverebbe di come pochi elementi sfuggano ai Soulbrandt e sempre per poco tempo se vi è una caccia aperta, mostri a piede libero o maghi fuggitivi, nonostante non si siano mai schierati con Lord Voldemort si portano a cacciare chi ha osato diventare mangiamorte cancellandolo dall'albero genealogico con il giusto prezzo, pagato anche dai Malavian venditori e commercianti della guerra che non hanno perso nel periodo di Voldemort a farsi gli alleati i Soulbrandt, anche loro neutrali al signore Oscuro ma non compiendo alcuna azione ai mangiamorte fuggitivi visto che per la loro ideologia, sono solo affari. Affari che hanno portato alla unione dei genitori di Mikael e alla sua nascita, crescendo tra due imperi purosangue che hanno fallito nello schiacciarlo a diventare solo una macchietta di entrambi ma un'entità unica e lì schiude le labbra procedendo con un.< No. Interessante.> spiega in un sussurro lieve, guardando da fuori il finestrino di quella porta dimensionale che stanno attraversando da quel periodo e lo sguardo si porta in direzione di quello dell'altro e sintetizzarle di quella famiglia.< Notare i mostri aspettarsi una bacchetta e vederti indebolito con una arma babbana, si mostrano più spavaldi, ti confesso... è una tecnica usata spesso, appariamo in molte situazioni più piccoli di quanto siamo realmente così quando necessario, colpiamo per uccidere.> e lì andrebbe a raccontare ma non come un ammiratore di quella famiglia quanto un analizzatore dei suoi insegnanti, mostrando di quella storia senza alcun problema e lasciando un sorriso sottile nasca.< Il nostro motto... detto tra parenti è. "Ciò che fu vincitore prima, ora giace ai miei piedi." fu meraviglioso utilizzarla contro i mangiamorte per alcuni dei miei parenti quando fu l'atto di entrare in guerra per la società magica. "Troppo altezzosi. Troppo simili alle bestie assettate di sangue che cacciavamo", mi raccontò il mio bisnonno.> facendo notare che nonostante quell'età, un Soulbrandt rimane un cacciatore attento e pone un sorriso più dolce riguardo quel pensiero, sottolineando le parole del bisnonno con una voce diversa, e con un sollevando del mento per pochissimi istanti e lasciare che un sussurro vada fuori in un.< Questo per farti capire il tipo di purosangue.> chinando il capo in un segno di scuse nel caso l'avesse annoiata per sbuffare in una risata divertita, cristallina e fresca, gioviale per quei pochi istanti. Quanto riguarda di quelle ricerche mantiene il sorriso più tenue per cominciare in uno sbuffare di.< Sì. Attenta ai suoi sentimenti. Non lo avrei mai detto. Ma devi trattare con loro come esseri viventi senzienti.> e il procione in quell'immediato istante termina di mangiare per pochi secondi con un esclamare.{ Esatto come faccio io con voi, anche se mi risulta dura a volte.}> e in quello sbotto, riprende a mangiare, lasciando Mikael con un sopracciglio sollevato e il labbro a tremare, tremolio che ne porta ad un sorriso genuino e uno scuotere del capo, un sorriso più delicato, sincero nei confronti di quel compagno animale. Quando il suo tentativo di voler scatenare l'ira della donna fallisce in parte, il suo tentativo di analizzarla invece riesce al meglio, pronunciando di fatto con un divertito.< Diamine. Hai ragione.> ma stringe quelle labbra, non per nervosismo, quanto a ricreare il suo sorriso più sottile e con una nota ad apprezzare di quel pensiero, a pensarlo sinceramente anche lui, non ha mai pianto qualcuno dai tempi di Cindy e da allora ne ha compreso il significato della morte da non averne paura, soprattutto realizzandola con Markus nel vederlo in quella pozza di sangue. si può notare assente di quei secondi in cui lei lo chiama "cacciatore" e sorride, poiché la sua mente ascoltava. Ascoltava e ora risponde in un sussurrato.< Era una provocazione la mia, ti chiedo scusa, un tentativo di conoscere la tua persona per un motivo ben preciso.> confessa per pochi attimi in cui andrebbe a lasciare andare un sorriso sincero, si mette ritto con la schiena e va a poggiarsi sul sedile, più rilassato quanto tranquillo, senza problemi in quella posa meno elegante.< Volevo farti arrabbiare ma utilizzando i metodi innapropriati, non sei una persona di "pubblico" quanto più una che vuole vivere la sua vita senza i pesi del mondo dove per errori altrui, tu sei una persona intelligente e hai la tua sensibilità solo a ciò che ti riguarda.> si pone neanche fossero dei complimenti per lui, e dallo sguardo sembrano esserlo nell'effettivo, in quella spiegazione di chi lascia le carte scoperte nel voler un rapporto di fiducia sincero, tanto dall'osare nel dire la verità di quelle sue gesta.< Indagavo su un moto di rabbia da te spento, ho studiato come le emozioni si manifestano, anni nel cacciare maghi e mostri, e tu hai interrotto tutto. Per quanto ne so, potresti essere una creatura o cosa. Ma sono avventato abbastanza dal riporre le mie carte scoperte sul tavolo e sperare non sia a chi è più veloce con la bacchetta.> rivela anche quel possibile finale dove se ella fosse qualcosa di "mostruoso" finirebbe con solo una persona ad uscire da quel treno, ed un procione, ma lo sguardo ricerca l'attenzione di Procione che non pare risponde per quel frangente, cenno che comunque non c'è niente da preoccuparsi, visto che solito togliersi di torno prima che possa finire in mezzo a dei guai, portandosi fortunatamente anche Mikael nei casi in cui si sente magnanimo ma quelle parole vengono dette in un momento preciso, quando lei ha concluso e sta prendendo quel biscotto, neanche a voler testare eventuali riflessi o avere un mezzo secondo di vantaggio. Ma ignora quella possibile ipotesi per analizzare i gesti precedenti altrui e soprattutto sul torace, procedendo con un.< Apparteneva a chi era il mio migliore amico, gli ho fatto da testimone. In un mondo che vuole dimenticarlo. Prima o poi verrà dimenticato ma voglio far durare il suo ricordo un po' di più. E questo foro me lo ha procurato il babbano che lo ha ucciso, mentre lo soccorevo.> si racconta, a togliersi di quella catenina per poggiarla sul tavolo e metterla come davanti alla ragazza nel caso ella volesse guardare, quelle parole e quei racconti di un cacciatore che pare giocare privo di armi in un territorio ancora sconosciuto come quello della mente della Indicibile, mantenendo anche la mano sul tenere ferma la camicia a mostrare quel petto allenato per via del suo addestramento fino alla sua infanzia e il segno di un foro di proiettile a centrare il suo cuore. Il treno annuncia la sua fermata a breve e a conclusione di quelle chiacchiere potranno scendere o rimanere qualche minuto prima che possa ripartire nuovamente, ma intanto Procione prende il vassoio e comincia ad uscire, chiudendo la porta dietro di sé ma non prima di aver detto.{Vi lascio da soli, fra due minuti arrivano le scorte di caramelle al negozio di "Cibo Salato, che prelibato!"... potevo anche evitare di dire il nome.] chiudendosi così il portone alle spalle e lasciando un attimo in tranquillità quei due personaggi, senza il rumore di sottofondo di un vassoio a venir scosso e almeno la ragazza avrà potuto prendere quel biscotto. Alla conclusione di quella vicenda il cacciatore andrà a sussurrare un.< Quante persone ti hanno sminuito o reso così "autocritica" nel pensare non ci sia nulla di interessante in te. Non sei una figura tra la folla. E se punti ad esserlo, ti riesce male.> sbuffa una risata divertita nel suo sottile scuotere del capo e lasciare lo sguardo in direzione dell'altra, a studiarla intensamente in quelle future mosse.
     
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