[Stratchy&Sons] Shopping Terapeutico

Eva + Eve

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  1. Eve A. Le Querrec
     
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    Se da una parte abbiamo una cliente affezionata e benvoluta, dall’altra ne abbiamo una la cui presenza è probabilmente tollerata solo perché può permettersi sempre di spendere qualcosa in più rispetto al cliente medio. Chi se la sta già sorbendo da un po’ di tempo è un commesso dalla testa pelata e dal vistoso baffo nero che Chef Rubio levate proprio; l’uomo stanzia nei pressi del camerino occupato dalla francese, il volto è chiaramente modulato nell’espressione scoraggiata propria di chi veramente non sa più cosa proporre a quella cliente dannatamente pretenziosa e che, di tanto in tanto, neanche si pone il problema di risultare irritante con tutte quelle battute sottili riguardanti la moda francese ed inglese. Fondamentalmente in questi primi istanti, l’Indicibile non può avvedersi dell’ingresso di Eva proprio perché è impegnata ad armeggiare dentro al camerino con quello che dovrebbe essere un possibile acquisto. Ora che esce dalla cabina per meglio rimirarsi allo specchio, dato che al momento sta provando un capo d’abbigliamento in vendita, è proprio su quest’ultimo che la nostra descrizione va a concentrarsi; sperando che la francese sia soddisfatta di quel vestito così da porre fine alle torture del commesso pelato. L’osservatore occhio altrui potrà soffermarsi su un tubino tagliato a qualche centimetro dal ginocchio ed interamente costituito da stoffe color grigio perla; indumento che, per la sua eccessiva semplicità considerati i gusti più vistosi della comunità magica, deve esser stato difficile da reperire. Le stoffe fasciano con maestria il corpo longilineo della donna senza farla scadere nel volgare, lo stesso si potrà dire per lo scollo a barca che lascia libere clavicole e parte delle spalle senza scorciare chissà quanto sul seno. Le uniche note più particolari le ritroviamo in corrispondenza dell’orlo della gonna e delle maniche a tre quarti, dove per abbellimento sono inserite delle bande di pelle nera che, per quelle particolari sfumature color cenere, facilmente saranno ricondotte al pellame dei Tebo. Ai piedi un paio di vertiginose decollette che, per quella sgargiante colorazione rosso carminio, non c’entrano nulla con quanto sta provando ma che evidentemente sono in abbinamento con i suoi indumenti che ha lasciato all’interno del camerino. Nello stesso camerino, all’appendiabiti da muro, è momentaneamente stato lasciato anche il cosciale che contiene la sua bacchetta magica. < Mh > e mentre ammira il suo riflesso allo specchio, sembra quasi che si stia impegnando a prendere una decisione di vitale importanza a causa di quanto risulti attenta e riflessiva. < Iniziamo a ragionare. Tu che ne pensi? A me non sembra male > queste parole le rivolge al commesso mentre lo sguardo ambrato ancora sta osservando il suo riflesso allo specchio. Il commesso, che quasi non sembra credere alle sue parole, si limita a biascicare qualche frase di circostanza su quanto quel vestito appaia esser cucito apposta per lei. Continuerà in quel suo silenzioso ragionamento sull’abito per ancora qualche attimo, con un movimento rapido della mancina che è volto a spingere le lunghezze castane dietro la schiena con l’obiettivo di farle apprezzare al meglio l’indumento. Lunghezze castane che quest’oggi si presentano perfettamente lisce, ordinate in quel loro lento ondeggiare e solo parzialmente raccolte dietro la nuca con una spilla argentea a stampo floreale. < No, non è per niente male. Me lo porto via > con la lingua che fuoriesce veloce dalla sua sede per andare ad umettare le labbra in un guizzo fugace. In questi attimi, la sua idea di base sarebbe quella di rientrare nel camerino per rimettersi i suoi vestiti; quasi per caso però, in quel suo voltarsi, lo sguardo castano ricade proprio su un particolarissimo elemento. Trattasi del bracciale di Eva, dettaglio che la sua mente ha preferito a chiunque altro presente all’interno di quel negozio. Queste parole vengono pronunciate esattamente dopo lo scambio verbale che l’Auror ha avuto con la proprietaria del negozio. < Quel bracciale lo vendete qui in abbinamento a qualche abito? > nuovamente si rivolge al commesso ma quel tono di voce perfettamente modulato, dal tono interrogativo, potrà tranquillamente esser percepito anche da Eva; sul polso della quale continua ad indugiare per qualche istante. Solo se Eva s’andrà ad avvedere di quella scena spostando il suo sguardo verso l’Indicibile, quest’ultima si risolverà nel rivolgerle uno dei suoi soliti sorrisi fugaci < Mi congratulo per i gusti > e nulla più, almeno non per il momento.
     
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11 replies since 18/6/2018, 16:16   116 views
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