[Stratchy&Sons] Shopping Terapeutico

Eva + Eve

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  1. Eva Cooper
     
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    Si limita ad annuire alla sua nuova domanda, di fronte all'espressione riflessiva della Indicibile, muovendo la bionda testolina un'unica volta verso il basso prima di tornare a fissare gli occhi sul di lei viso. < Si chiama Fune. Sì, non è molto originale, ma è il suo nome e non vuole assolutamente che glielo si cambi > afferma arricciando le labbra carnose prima di donare un'occhiata veloce a quel non-bracciale che ancora le cinge il polso < Non so da dove provenga con esattezza, ma so per certo che non è pericolosa > una constatazione mentre la sua mente vola a quella serata maledetta, a ricordare di come proprio Fune abbia tratto in salvo sia lei che l'Obliviatore, smaterializzandoli direttamente al Ministero della Magia. Tuttavia recepisce il consiglio dell'altra ed è consapevole della necessità di doverne scoprire di più: è più che convinta della "bontà" di quella creatura che fatica a staccarsi da lei, in fondo nemmeno gli specialisti al Ministero sono riusciti a donarle qualche informazioni in più su Fune.
    Studia a sua volta i lineamenti della donna con la quale sta attualmente parlando, scivola con lo sguardo sulla sua postura notando quella raffinata eleganza che la contraddistingue, ma non si sofferma eccessivamente per evitare di risultare fastidiosa in quella lunga occhiata. Certo è incuriosita dalla di lei immagine, non avendola mai incontrata e forse soprattutto per il fatto che l'altra - invece - ha già sentito parlare di lei anche se non per qualcosa di positivo insomma. Lei d'altra parte si lascia osservare, studiare dalle occhiate altrui mantenendo un'espressione delicata, di chi difficilmente potrebbe innervosirsi per qualcosa di simile. A dirla tutta è ben difficile far arrabbiare l'Auror Cooper tanto da farla sbottare, bisogna infatti riconoscerle una notevole pazienza e un buon controllo sulle sue emozioni e sentimenti. < Oh > mugugna in risposta al commento di Eve sulla fotografia apparsa sulla Gazzetta del Profeta < Diciamo pure che non mi sentivo proprio in forma quella sera. Ho riportato qualche livido alquanto doloroso all'altezza dello stomaco, di tanto in tanto duole ancora quindi immagino che nel momento in cui mi è stata scattata la fotografia non fossi esattamente al meglio della mia forma fisica > spiega senza alcun tentativo di mostrarsi saccente, è anzi un modo per difendersi forse dall'affermazione appena pronunciata dalla Indicibile. < Posso chiedervi il vostro nome? > domanda dunque con estrema cortesia, non impone tale quesito ma lascia all'altra la possibilità di rifiutarsi qualora lo desiderasse. Muove un passo in avanti la mezza Veela, forse per ridurre di poco la distanza che le separa. Mentre l'altra riprende a parlare, la bionda ascolta interessata la lezione di moda che l'altra le regala, assimilando mentalmente le sue parole. Sorride anche a quella che alle sue orecchie pare una battuta, sul fatto che molti maghi e streghe londinesi tendano ad abbinare malamente gli abiti. < Forse avete ragione. Non mi sono mai interessata molto di moda, quindi tendo sempre a farmi consigliare da chi se ne dovrebbe intendere più di me > un'occhiatina fugace annessa ad un sorriso compiaciuto viene rivolta alla Proprietaria del negozio nel quale poggia i piedi attualmente, prima di tornare ad osservare l'altra cliente che viene interpellata dalla mezza Veela neanche fosse la commessa del negozio stesso. Respira piano mentre attende il suo parere e, quando questo arriva, la giovane Auror riprende ad annuire < Non mi dispiace il color borgogna > ammette, prima di seguire lo sguardo altrui che vola sul commesso < Posso visionare anche io quel vestito? > chiede quindi, attendendo che sia l'uomo a presentarsi dinnanzi a lei con l'abito in questione.
     
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11 replies since 18/6/2018, 16:16   116 views
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