[Stratchy&Sons] Shopping Terapeutico

Eva + Eve

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  1. Eve A. Le Querrec
     
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    < Nessun soprannome? > ripete le parole pronunciate dall’altra con le sopracciglia che si sollevano appena e contemporaneamente; le labbra rosee permangono dischiuse nella piccola pausa che segue tra un’espressione e l’altra < Mai nessuno? Accidenti, è fortunata la ragazza > i lineamenti del volto s’impegnano nell’emulare un’espressione chiaramente divertita, le ultime parole non sono primariamente rivolte ad Eva quanto più alla proprietaria del negozio che ancora sta armeggiando con i mantelli a non molta distanza dalle due. In tutta risposta la stessa proprietaria, più per farle un piacere che altro, si limiterà ad un piccolo sorrisetto e nulla più. La francese tornerà quindi a proiettare l’attenzione interamente sull’Auror, che giusto adesso fa per approfondire le considerazioni che lei aveva precedentemente portato in essere in merito al vecchio proprietario di Fune. La ascolta standosene in silenzio per tutto il tempo, con il viso che si fa pensieroso e i polpastrelli della destrorsa che prendono distrattamente a tamburellare contro l’avambraccio opposto date le braccia incrociate. < Beh, se ti hanno detto che non è pericolosa… > ma la frase non avrà mai una vera e propria fine in quanto sfuma gradualmente e si fonde col silenzio; il senso sarebbe quello di dire un “allora va bene” ma il tono di voce è rimasto fortemente dubbioso, come se quasi non riuscisse a fidarsi pienamente del parere che le hanno dato proprio al Ministero. Si risolverà infine nel scrollare le spalle, come a voler accantonare quel suo dubbio per concentrarsi sulle nuove di Eva. Ora che la mezzaveela va a dare quelle spiegazioni circa i Magizoologi e sembra esserne fortemente convinta, i polpastrelli smettono di tamburellare e il mento della francese si solleva appena. Continua ad occhieggiarla e non la interrompe, non vi è orgoglio in quel suo fare quanto un attento analizzare del racconto altrui…che in pratica va a buttare all’aria tutte le idee che l’Indicibile ha sui Magizoologi e sulle fruste. < Mh, effettivamente il mio ragionamento ha qualche punto debole > queste le pronuncia non appena Eva approfitterà di una breve pausa, la lingua dell’Indicibile schiocca sonoramente contro il palato come a voler sottolineare il fastidio che prova per aver commesso chissà quale errore < Una frusta non può bastare per tenere a bada le creature magiche, soprattutto se parliamo delle ammazzamaghi o comunque di quelle pericolose. Utilizzeranno sicuramente qualche altro mezzo > affronta il discorso da tutt’altra prospettiva quindi, andando persino ad annuire alle sue stesse parole come a volerle rendere più veritiere. In merito all’amica di Eva poi, le labbra si piegano appena in un sorriso sghembo che riesce nuovamente a sollevarle lo zigomo < Immagino che la vostra amica sia molto brava nel suo lavoro, allora. O è brava o non ha molto interesse per le sue mani > con il labbro superiore che s’arriccia appena in una smorfia divertita, smorfia che permette lo scoprirsi della dentatura perfetta. Fugacemente presta attenzione a quel dondolare sul posto che l’altra esegue passando il peso da una gamba all’altra, poi quasi la interrompe quando fa accenno alla sua libertà di parola < Ah su questo siamo perfettamente d’accordo > poi la lascerà proseguire, con lo sguardo che s’illumina al sentire tutto il discorso in merito ai pareri contrari < Oh ma questo è ottimo. Un buonissimo punto di partenza > a cosa stia facendo riferimento poi non è dato saperlo. Fatto sta che la cosa sembra averla messa seriamente di buon umore e quel sorriso soddisfatto, ora più duraturo, lo attesta perfettamente < Lo scopo di una discussione non deve mai essere la vittoria ma il miglioramento. Se avrete mai bisogno di un parere contrario, potrete venire a trovarmi al nono piano. > così facendo le ha anche dato un’altra informazione, cioè che anche lei è impiegata presso il Ministero della Magia. Giungono poi gli attimi in cui l’Indicibile va implicitamente a rivelare il suo nome, l’Auror pone quelle domande in merito alla sua provenienza e lei si sbriga nel sciolinare le seguenti < No. Rouge Rubis, è una piccola comunità magica situata vicino Reims. Non credo voi la conosciate, se si mi dispiace per voi > laconica in quelle sue ultime considerazioni, lo sguardo verrà distolto dalla sua interlocutrice per fissare il camerino verso cui si dirigerà a breve < La Francia è un paese meraviglioso se sai dove andare. Se mi permettete, vi consiglierei di vedere Disneyland…non so se ne avete mai sentito parlare. I babbani credono sia un comune parco di divertimenti, non hanno idea di quanti maghi e streghe si prendano il gioco di loro. E’ veramente spassoso da vedere > e in ricordo di chissà quale scena apprezzata in passato, lo sguardo ambrato s’illumina in un moto sinceramente divertito e accompagna le labbra nel mentre che assumono quella morbida piega. Ora l’Auror potrà puntare lo sguardo sulla figura dell’Indicibile nel mentre che si dirige verso quel camerino; a quest’ultima non le sfuggiranno comunque le parole della bionda e, quasi approfittandone, punterà sia l’indice destro che lo sguardo contro il commesso che sta ritornano verso di loro per aiutare Eva < Hai sentito? Ha detto che ci so fare. Sono fastidiosa, lo so > poi scomparirà nel camerino, con l’intento di cambiarsi d’abito. Quando ne riemergerà, il cosciale con la bacchetta sarà tornato al suo posto e il vestito grigio perla di cui sopra potrà esser visto in ordine sulla stampella che sostiene con la mancina < Si ma adesso voglio vedere come vi sta il vestito. Almeno quello borbogna > queste le pronuncia dinnanzi alla cabina in cui si trova Eva, naturalmente non va a scostare la tenda ma l’altra dovrebbe tranquillamente riuscire ad apprezzare le sue parole. Mentre quindi attende l’altra, cosa altro potrebbe fare se non riprendere a torturare il povero commesso pelato? < Ascoltami, secondo me devi dare un consiglio alla proprietaria del negozio. Suggeriscile di mettere qualche divanetto e di cambiare il colore delle pareti…magari con una tinta non troppo sgargiante. Ardesia, dille ardesia. Proponile di ricreare una boutique francese, credimi sarà entusiasta di te e ti aumenterà la paga > il tutto naturalmente è alquanto mormorato, cosicché la donna in questione non possa sentirla.
     
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