[Stratchy&Sons] Shopping Terapeutico

Eva + Eve

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  1. Eve A. Le Querrec
     
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    Attenta a non farsi sfuggire alcun dettaglio che potrebbe tornarle utile in futuro, neanche il più piccolo; questo la spinge ad occhieggiare l’Auror con più attenzione nel momento in cui essa fa per snocciolare quelle poche informazioni in merito a Fune. < Ah > al di sotto delle ciglia lunghe e femminili, lo sguardo ambrato s’è fatto più intenso e riflessivo; analizza con minuzia di particolari la mezzaveela per poi concentrarsi sull’oggetto dei loro discorsi e cioè Fune < Avevo capito che il merito fosse del Procione che Soulbrandt si porta dietro > in realtà non è propriamente vero ma, come accennato in precedenza, la sua intenzione al momento è quella di capire quanto più possibile in merito alla fuga dei due dal campo elettromagnetico. Il cognome dell'Obliviatore è stato nuovamente storpiato per via della “r” arrotata e dei dittonghi chiusi caratteristici della sua lingua madre; le iridi tornano in questi istanti a ricercare quelle chiare di Eva come a volerle implicitamente chiedere conferma in merito ai ruoli che, nella vicenda degli Spazzini, hanno avuto sia l’animale che la frusta che lei si porta intorno al polso. Aldilà di quale sia la risposta dell’Auror, l’Indicibile si limiterà a concludere il tutto con una scrollata di spalle come a voler intendere che la sua attenzione si vuol concentrare su altro genere di discorsi. Discorsi che adesso riguardano la magizoologa amica di Eva, dove quest’ultima va a smentire le idee della francese andando a sottolineare quanto i metodi da loro utilizzati siano più civili rispetto a quanto da lei prospettato. < Mh, credo voi abbiate ragione > conclude così quel discorso, nonostante i lineamenti delicati del volto permangano in un’espressione riflessiva che non sembra pienamente d’accordo con gli ultimi ragionamenti che sono stati portati in essere. Proseguono poi i discorsi andando a toccare l’impiego della Le Querrec all’interno del Ministero della Magia; la prima reazione della francese consiste in un annuire deciso del capo, segue qualche attimo di pausa che va a concedersi come se avesse a disposizione tutto il tempo del mondo. Pausa durante cui si potrà osservare come lo sguardo ambrato andrà ad occhieggiare uno dei tanti vestiti posti su una stampella e in uno scaffale poco distante, verso questo compie qualche passo nel mentre che va a rispondere anche verbalmente all’Auror < Esattamente, sezione cosmica > e poi il sopracciglio destro andrà ad inarcarsi appena in risposta a chissà qual pensiero che ha generato la sua mente, lo stesso pensiero che comunque spinge l’Indicibile a ruotarsi verso Eva e sollevare l’indice destro in sua direzione < Ma vi prego, non chiedetemi nulla in merito ad un certo Alexander Byron. Lavoriamo nella stessa unità ma lo conosco solo di vista; non ho ancora ben capito quale sia il suo orientamento sessuale > e porta in essere quel discorso con una schiettezza disarmante, a testimonianza di quell’essere così sicura di se che giusto un purista avrebbe potuto trasmetterle. Nel mentre che Eva porta in essere nuove domande in merito a Rouge Rubis, l’Indicibile armeggia con distrazione con le varie stampelle fino ad individuare il vestito che da lontano aveva catturato la sua attenzione. La vicinanza però sembra aver annullato ogni tipo di interesse, dato che le basta una rapidissima occhiata per lasciarlo sulla stampella con tanto di sopracciglio destro che va elegantemente ad inarcarsi < Per chi viene da fuori, si. E’ una comunità magica molto chiusa, i visitatori o gli stranieri vengono sempre guardati con diffidenza e non importa quale sia la loro razza o la loro linea di sangue > dona all’altra quelle spiegazioni in merito al suo luogo d’origine ed in parte le sta fornendo delle spiegazioni che combaciano con la realtà, sebbene lei reputi Rouge Rubis terribile per molte altre motivazioni, più profonde ed intime, che probabilmente solo lei conosce appieno. L’Auror potrà comunque vedere come quelle parole abbiano portato i lineamenti ad indurirsi appena, con la mascella che viene serrata fugacemente insieme alle labbra sottili, che vanno a generare un’impassibile linea orizzontale. Il tutto si conclude nel mentre che l’altra va a proferire nuove parole in merito a Disneyland, l’Indicibile la lascia parlare senza mai interrompere e ne approfitta per muovere qualche passo con l’intento di tornare nei pressi di Eva < Oh si, in molte attrazioni in realtà. E’ curioso, in quel parco i babbani vivono circondati dalla magia e la ammirano; in tutti gli altri luoghi la guardano con disprezzo. > porta in essere queste considerazioni, nel mentre va a poggiare delicatamente la zona lombare contro il bancone che ospita la cassa del negozio. Le braccia vengono nuovamente incrociate al di sotto del seno < La paura è un’emozione e una forza potente > con questo suo parere sembra voler concludere il discorso, la punta della lingua fuoriesce veloce dalla sua sede per andare ad umettare le labbra sottili e rosee < Ad ogni modo, la situazione inglese sta destando molti turbamenti e presto anche in Francia inizieranno ad arrivare problemi seri per le comunità magiche > e dalla risolutezza che utilizza in quelle parole, sembra proprio esser pienamente convinta di quanto ha appena condiviso < Presto Disneyland diventerà un banalissimo parco, nessun mago oserà sfidare la Villin di turno. Se volete godervi lo spettacolo, dovreste visitare il posto al più presto > gli fornisce quel consiglio con le labbra che si aprono appena in un sorriso sincero, che per un attimo riesce a donare un minimo di brio allo sguardo ambrato che si ritrova. Seguono gli attimi in cui l’Indicibile è andata a cambiarsi recuperando sia la bacchetta che i suoi vestiti, l’Auror fa capolinea al di fuori del camerino accanto al suo e lei si permette di riserbarle una lunga occhiata atta a valutare il vestito che l’altra indossa. < Lo dicevo io che con i capelli biondi sta meglio > in realtà non ha detto esattamente queste parole ma tant’è, il tutto ad ogni modo viene rivolto nei riguardi del commesso che ancora rimane nei pressi delle due < Io lo comprerei, naturalmente. Vi sta a meraviglia e non sono una persona dal complimento facile > annuisce appena a quelle sue stesse parole, con un sorrisetto compiaciuto che nuovamente fa capolinea entro quei lineamenti delicati. Dal canto suo poi, sfrutterà gli attimi immediatamente successivi per ritornare nei pressi della cassa con il vestito che si è provata poco prima, nel chiaro intento di acquistarlo.
     
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